Occultismo o Esoterismo?

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Occultismo o Esoterismo: una domanda scivolosa sulla quale hanno risposto in molti. Ho specificato che Horizzonti è un’Agorà di riflessione, non un sito accademico in cui le definizioni si tingono di Ortodossia. Chiunque può cercare il significato dei due termini, sia in senso antropologico che lessicale e mistico ma su Hor è un esercizio a monte delle dottrine accademiche o della saggistica.

Quindi non mi pongo né vi pongo la domanda in termini di ‘che cosa sono’ bensì di ‘perché’. Da questo presupposto, provo a dare una risposta che potrà incontrare resistenze da un lato o ragion di essere dall’altro.

Ancora una volta è la Dualità a farla da padrona, anche in un contesto nel quale la Tradizione avrebbe già sancito, infallibilis ex-cathedra, la Verità Assoluta senza la minima opportunità di discuterne o dire: ‘però in fondo potrebbe essere diverso…’.

L’incipit antropologico

Ho letto Mircea Eliade senza disdegnare Guenòn e Louis Pauwels. Ma anche Paolo Maria Virio  o Louis Claude de Saint Martin detto ‘Il Filosofo Sconosciuto’ (uno della Triade Massonica in Europa) e molti ancora. Scienziato antropologo il primo, esoteristi gli altri. Ebbi modo di visionare testi occulti infarciti di misticismo luciferino (Eliphas Levi in primis) o trattati di φαρμακεία (‘pharmakèia’), la cosiddetta ‘magia bianca’ ossia il fulcro, la massima espressione del rapporto tra Mago, Vestale e la Natura intesa come essere vivente.

Estremamente avvincente, intrigante, quasi sensuale la percezione o l’approccio alle Arti Occulte da un lato e il loro rapporto antropologico dall’altro.

Ma qual è il punto originario da cui gli antropologi iniziano l’analisi del dualismo Occultismo ed Esoterismo? La Magia, appunto.

Il ruolo della religione

La commistione magico-religiosa, determina una pratica intimamente legata alla Rivelazione o, potremmo dire, la teoria. Infatti il corpus dell’occulto altro non sarebbe se non una vera e propria manualistica su come gestire le energie naturali o universali; l’esoterismo è la mistica raggiungibile attraverso questa pratica.

La religione, altra componente fondamentale nella dualità occulto-esoterica, è la matrice ritualistica attraverso cui operare i rituali occulti verso l’esoterismo, rivelazione superiore alla religione stessa, tant’è che ogni religio ha il proprio esoterismo, ovvero un lato ‘occulto’ nascosto ai più: il sufismo nell’Islam, la Gnosi nel Cristianesimo o il Sod nella Qabbālāh Ebraica.

Definizione della dualità Occultismo-Esoterismo

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Se dovessimo riassumere in una sola espressione la dimensione dualistica Esoterismo-Occultismo, potremmo definire l’esoterismo (dal greco ἐσώτερος (esòteros) ‘verso l’interno’ o εἰς σωτήρ (eis sotèr) ‘verso la salvezza’ o ancora εἰς Σωτήρ (eis Sotèr) ‘verso il salvatore’), il rapporto interiore, il percorso mistico tra il Sé e la Divinità; l’occultismo è l’insieme delle pratiche sottese a quello scopo, in grado di piegare Universo, Energia e Natura come elementi fondamentali per affrancarsi dalle limitazioni corporee e veleggiare nell’intimo divino, la cui porta d’accesso è l’uomo stesso (ἐσωτερικός ‘esoterikòs’).

Il ‘tarlo’ interiore

L’Eterodossia è un insieme di visioni inerenti le diverse dottrine scientifiche che si dipanano, però, da un punto di vista ‘altro’: l’origine etimologica, ancora una volta, principia dal greco ed il suo significato è proprio ‘diversa opinione’ rispetto al termine Ortodossia, stessa origine, con significato ‘retta opinione’.

Possiamo disquisire una vita intera sull’etica della ‘retta’ o ‘diversa’ opinione ma non è il tema di questa riflessione.

Perché dunque questo inciso? Il motivo è semplice: le definizioni ortodosse, scientifiche di Occultismo-Esoterismo, non rendono ragione della profondità da cui attingono vita, ragione che determina il corso spirituale dell’umanità.

Ogni individuo, uomo o donna che sia, non dirà mai che l’approccio alla Dualità in questione è avvenuto attraverso una conoscenza dottrinaria, se non in seconda battuta,  bensì ricordando, sentendo un disagio interiore, un ‘tarlo’: la stessa identica sensazione di chi ha abbracciato l’interpretazione eterodossa della scienza.

Né più, né meno.

Alla ricerca del Sé

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Spiritualità ed Identità, sono volti della stessa medaglia, la medaglia siamo noi. Le verità occulte e la verità esoterica, sono echi della nostra interiorità.

Dall’Identità sorge la Spiritualità, concetto niente affatto inscrivibile dentro confini preconfezionati, anche e soprattutto per la vastità di identità presenti nella Storia ed ascrivibili ad ogni singolo individuo.

Esiste una tassonomia dovuta a categorie o insiemi di credenze raggruppabili sotto egide univoche? Indubbiamente ma l’intento di questa digressione è giungere a dare un’indicazione, non l’ennesima dottrina.

La ricerca esoterica è una ricerca interiore, profonda: porta a domandarsi il perché dell’esistenza ma, soprattutto, a dare una risposta definitiva; ed è talmente intima questa risposta che necessita di essere velata dal segreto più inviolabile, protetta da critiche o curiosità esteriori, peggio da altre identità, spesso definite ‘i più’, ‘i molti’ in senso assolutamente dispregiativo.

Occultismo-Esoterismo, il Simbolo

Una delle strade percorribili dal ‘tarlo’, è il simbolismo. Non è un caso che il termine ‘miracolo’, in greco, non abbia come primo significato la traduzione diretta o quella classica ‘evento meraviglioso’ bensì ‘segno’ (σημεῖον, semèion ‘segno’): i segni sono assimilabili a ‘simboli stradali interiori’, se mi permettete la metafora.

Un segno risveglia o può risvegliare una memoria, spesso preesistente in ognuno o ognuna di noi, riportandoci verso un’origine apparentemente sconosciuta ma che, con il passare del tempo, risulta sempre più familiare anche se ‘perduta nel tempo’. Diventa Simbolo.

Ancora una volta è il greco a venirci in sostegno: σύμβολον, sýmbolon ‘segno’ deriva dal verbo συμβάλλω, symbàllo, alla lettera ‘mettere insieme’ o più in specifico ‘riunire due parti’.

Riunire due parti perché l’una possa riconoscere l’altra, entrambe credute ‘smarrite’.

A questo punto non sarebbe più necessaria spiegazione alcuna: il ‘disagio interiore’, il ‘tarlo’.

Occultismo-Esoterismo, la metodologia

V.I.T.R.I.O.L.

Apparentemente dipanate, le due dottrine si compenetrano in ciò che ho affermato all’inizio di questa riflessione: il metodo. La Magia nell’Occultismo e la Teurgia nell’Esoterismo, entrambi un vero e proprio corpus normativo dove la pratica supporta la meditazione e la conoscenza.

Nella Gnòsis, ad esempio, l’Opera Solis o Grande Opera di Trasmutazione è un approdo cui giungere per consapevolezza ma, di contro, necessita di pratiche magico-teurgiche finalizzate alla sua attuazione.

La grande ava della Chimica ovvero l’Alchimia, è proprio ciò di cui parliamo: un insieme coordinato di simboli e pratiche magico-chimiche (alchemiche), attraverso cui giungere alla messa in opera delle proprie riflessioni, delle memorie, del riconoscimento del ‘tarlo’.

L’Opera Alchemica per eccellenza, l’Opera Solis ovvero la Ricerca della Pietra Filosofale, altro non è se non riconoscere l’Oro contenuto nel nostro profondo, divenuto piombo, che dev’essere trasmutato nuovamente in metallo prezioso: V.I.T.R.I.O.L. (visita interiora terrae, rectificando invenies occultum lapidem).

Chi cerca la Pietra, troverà Se Stesso.

Occultismo ed Esoterismo sono aspetti della stessa medaglia e la medaglia siamo noi.